Diciamo la verità: se un vicentino doc dovesse scegliere, come simbolo della sua città, tra Palladio e il Bacalà probabilmente non saprebbe per chi decidersi. Il grande architetto, certo, ha reso Vicenza unica al mondo per la bellezza delle sue vie e delle sue piazze. Ma come non rendere omaggio anche al Bacalà, piatto che affonda le sue radici nella storia e nella tradizione berica, tanto quanto i palazzi progettati dal Palladio affondano le loro “radici” nel terreno di questa città?
Fino a poco tempo fa c’era, almeno, una ragione istituzionale per preferire il Palladio in questa ipotetica gara. Grazie alle opere di questo genio dell’architettura, Vicenza è considerata a tutti gli effetti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, e a stabilirlo è un organismo prestigioso come l’Unesco.
Oggi, però, anche sul fronte dei riconoscimenti ufficiali e internazionali il Bacalà alla Vicentina ha “pareggiato il conto”, se così si può dire, con il grande architetto. Grazie anche e soprattutto all’incessante lavoro di promozione del piatto e di tutela della qualità messo in campo dalla Confraternita del Bacalà alla Vicentina, EuroFIR, network europeo di eccellenza sulle risorse per l’informazione sugli alimenti, ha scelto il nostro bacalà, assieme a soli altri quattro piatti nazionali, per inserirlo in una ristretta lista europea di Alimenti Tradizionali. Insomma, grazie al Bacalà alla Vicentina la nostra città sarà d’ora in poi menzionata in tutta Europa come culla di uno dei cinque più importanti alimenti della vastissima e prestigiosa tradizione gastronomica italiana. Per dire che il piatto principe della buona tavola berica ha calato un asso non indifferente per diventare il vero simbolo di Vicenza.