Per chi proviene dall’Oriente, dove ci sono i maggiori produttori mondiali di riso, passare per Grumolo delle Abbadesse sarà un po’ come sentirsi a casa. Qui, infatti, su una superficie totale di circa 200 ettari, si coltivano due varietà di riso molto apprezzate: il Vialone Nano e il Carnaroli. E’ questa, una produzione storica per il territorio berico perché fu avviata, attorno al Cinquecento, grazie agli interventi di bonifica messi in atto dalle monache dell’abbazia di San Pietro di Vicenza.
Se ci fermiamo ai soli numeri potremmo dire che le risaie di Grumolo rappresentano una piccola nicchia rispetto alle grandi produzioni del Piemonte, della Lombardia ma anche della vicina Verona. Ma c’è un motivo per preferire questa tipologia di prodotto e sta tutto nel terreno in cui è coltivato, che conferisce al vialone nano di Grumolo delle Abbadesse un gusto pieno, delicatamente erbaceo capace di assorbire molto bene i condimenti liquidi, mentre il Carnaroli si rivela particolarmente adatto alla mantecatura, pur rimanendo al dente.
Con il riso nostrano, poi, la grande tradizione culinaria vicentina dà davvero il meglio di sé, creando infiniti abbinamenti con la carne, i formaggi, le verdure, la frutta, la selvaggina, le spezie e il vino.