Nel Vicentino si producono due varietà di ciliegia molto apprezzate dai consumatori. La più conosciuta è probabilmente quella di Marostica, che può fregiarsi anche del marchio europeo Igp, ma tantissimi estimatori li ha anche la cicliegia durona del Chiampo (prima ciliegia ad ottenere in Italia la De.Co, che sta per Denominazione Comunale) e molto apprezzata per la notevole pezzatura, che si accompagna ad una polpa soda e succulenta.
Quella di Marostica, invece, non solo non è da meno dal punto di vista delle qualità organolettiche, ma ha dalla sua anche una storia leggendaria, che ha fatto il giro del mondo. Si racconta, infatti, che le prime piante di ciliegie furono messe a dimora a Marostica nel 1454, su ordine dell’allora governatore Taddeo Parisio per festeggiare le nozze della figlia Lionora. Quella Lionora che fu contesa tra due cavalieri in un pacifico duello a suon di alfieri, re e regine, da cui è nata la tradizione della partita a scacchi viventi che rende celebre Marostica. La ciliegia, che può vantare il marchio europeo IGP, non ha però bisogno di leggende per affermarsi: le caratteristiche dei luoghi dove viene coltivata (territori pianeggianti e collinari, fertili e ricchi di potassio) rendono questo straordinario frutto, dalla polpa oltremodo soda, estremamente dolce e gustoso. Non è un caso, allora, se più di qualche ristoratore utilizza la ciliegia di Marostica come un raffinato ingrediente non solo al momento del dessert, ma anche per coniugarlo con primi e secondi piatti originali e saporiti; perché la ciliegia si sposa bene con le verdure, certo, ma anche con pesce e carne.
Non dimentichiamo poi che le ciliegie rappresentano, per tutta la fascia pedemontana che va da Breganze fino a Marostica e Bassano, molto più che uno straordinario frutto; sono anche un eccezionale elemento paesaggistico: basta fare un giro da queste parti al momento della fioritura per godere di uno spettacolo davvero unico.