Indissolubilmente legata al territorio della valle dell’Agno tanto da essere insignita dall’amministrazione comunale con il marchio De. Co., la maresina, è una pianta erbacea perenne dal caratteristico odore pungente che fiorisce da maggio a settembre.
Lungo sentieri incolti e pietrosi, strade di campagna, in spazi angusti e ruderi, questa erba selvatica quasi infestante si presenta alta 30-80 centimetri con fiori bianchi simili alle margherite, tanto da essere sovente confusa con esse, e la forma delle foglie simile a quella del prezzemolo. Per quanto possa essere definita selvatica si adatta a crescere anche in vaso nel terrazzo e con il suo profumo espleta una funzione da repellente naturale per gli insetti.
Il Tanacetum parthenium, nome scientifico di questa pianta rustica, fungeva da rimedio contro febbre, cefalee ed emicranie in tutto il vecchio continente: il termine maresina sembra derivi dal tedesco mutterkraut ovvero erba della mamma.
Della pianta si adoperano tutte le sue componenti. La radice dal sapore piccante, le foglie che grazie al loro tipico sapore amaro ed un profumo intenso, raccolte in estate e fatte essiccare, fungono come un’eccellente erba aromatica per insaporire altri cibi oppure sotto forma di decotto per impacchi o tisane da sorseggiare. Senza tralasciare i fiori che possono sostituire quelli della camomilla.
Questa erba spontanea negli ultimi anni ha dato modo di stimolare la creatività di cuochi e appassionati di cucina essendo impiegata nelle più svariate preparazioni: sughi per pasta e gnocchi, ingrediente in dolci e lievitati, aroma per i distillati, senza dimenticare cioccolatini, marmellate, grissini, birra, formaggio e gelato.
Da oltre una decina d’anni è nata la Confraternita della Maresina che si occupa di promuoverne il suo utilizzo.
